Suzuki Jimny

Il mitico fuoristrada Suzuki Jimny, apprezzato e diffuso piccolo 4×4 giapponese, torna con una serie speciale, chiamata Mata, limitata a soli 150 esemplari, ecco cosa nasconde il suo nome.

Quello del Suzuki Jimny è un ritorno che ha il sapore di un addio visto che, a causa delle stringenti normative europee sulle emissioni di CO2, l’auto scomparirà nuovamente dal listino, in tempi piuttosto rapidi.

Dopo gli apprezzamenti ricevuti durante la recente ultima edizione del Salone di Torino, Suzuki Jimny Mata diventa una serie speciale limitata a soli 150 esemplari, si tratterà di un vero e proprio pezzo da collezione, il cui valore potrà aumentare nel tempo.

Sarà disponibile, solo nelle concessionarie Suzuki, a partire dal 30 novembre, nel weekend di porte aperte previsto dalla rete vendita dell’azienda nipponica.

Il fuoristrada che ha raccolto l’eredità del mitico Samurai, darà così il suo addio o forse un arrivederci a tempi da definire. Suzuki parla infatti di uno stop che si spera temporaneo, dovuto alle norme europee che iniquamente (dal punto di vista dell’azienda) penalizzano le auto leggere, dunque efficienti, come ad esempio proprio il Jimny, a favore di auto più pesanti e dunque tendenzialmente anche più impattanti sull’ambiente.

 

Quale futuro per il Suzuki Jimny?

Suzuki Jimny

L’iconica Suzuki Jimny viene quindi, almeno per ora, sacrificata sull’altare delle emissioni, le stesse che nel 2021 ne imposero la commercializzazione in Italia come autocarro. Fortunatamente, è il nome stesso scelto da Suzuki a lasciare la porta aperta al ritorno sul mercato italiano ed europeo: “Mata”, traducibile in “di nuovo, oltre”, in giapponese viene utilizzato per esprimere il concetto di continuità.

Sentiremo quindi ancora parlare del Suzuki Jimny e lo vedremo ancora circolare in Europa e probabilmente anche da noi in Italia, anche nei prossimi anni, o almeno questo è l’auspicio del suo produttore, che continua ad immaginare un futuro per questo modello, nonostante qualche intoppo non sia mancato e non mancherà.

Il mondo dell’auto è in costante evoluzione, la transizione ecologica è un processo ormai inarrestabile, anche se spesso al centro di non pochi dubbi e polemiche, ma c’è un aspetto che non andrebbe mai sottovalutato, ovvero i gusti o se si preferisce le reali esigenze dell’utenza.

 

Jimny Mata, principali caratteristiche dell’edizione limitata

Suzuki Jimny
La serie speciale Mata del Suzuki Jimny è facilmente riconoscibile dalla sua estetica, caratterizzata dalla livrea bicolore, realizzata in “Argento Siberia” con tetto, cofano e passaruota in nero, come le plastiche protettive speciali dei paraurti.

La mascherina frontale è stata reinterpretata per donare un tocco dal sapore vintage al profilo anteriore della vettura, con la rinuncia alle barre verticali presenti negli ultimi aggiornamenti del modello.

Come avvenuto per l’elegante serie limitata “Shinsei” di qualche anno fa, anche la carrozzeria del Suzuki Jimny Mata sfoggia numerosi dettagli specifici e badge con il Kanji又 “Mata” esteso anche alla copertura rigida per la ruota di scorta e ripreso all’interno dell’abitacolo.

Il prezzo del Suzuki Jimny Mata sarà di circa 30.000 euro, assolutamente abbordabile per un’edizione così limitata, che come accennato va considerata per molti versi come da collezione.

La Suzuki Jimny Mata, termine che in giapponese significa “di nuovo e oltre”, si caratterizza per un look con accenti vintage e per una serie di accessori dedicati.

L’abitacolo della Suzuki Jimny Mata si distingue per la targhetta identificativa in alluminio satinato, il sistema multimediale basato sullo schermo touch da 7” con integrazione di Apple Car Play e Android Auto, le tendine parasole posteriori e il tappeto in gomma per il vano bagagli. La dotazione di serie prevede inoltre i fari con sistema di abbaglianti automatici, i fendinebbia, i sedili anteriori riscaldabili, il “clima”, il cruise control, l’avviso di superamento della corsia, il riconoscimento dei segnali stradali, la frenata automatica d’emergenza con riconoscimento dei pedoni, il monitoraggio dei colpi di sonno.

 

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credits: autospecial